I nostri analisti hanno cantato in coro: le elezioni in Russia sono una farsa e noi non riconosciamo il presidente dittatore Putin.
Chi ancora riesce ad ascoltare questi signori pagati fior di quattrini per cantare tutti la stessa canzone, non ha potuto fare a meno di convenire: con i dittatori, noi, civilissimi occidentali, non possiamo avere a che fare e non possiamo riconoscere le loro irregolari elezioni.
Un piccolo corto circuito c’è stato poco dopo, quando le stesse aquile della nostra informazione hanno esaltato quei leader occidentali accorsi in Egitto a firmare accordi con il dittatore egiziano che ci ha ammazzato Regeni e le elezioni preferisce abolirle piuttosto che truccarle, come fa il dittatore ucraino che ci fa la lezione sulla democrazia.
Chi prova ancora disperatamente a seguire i nostri impeccabili analisti, un po’ sconcertato, non ha capito se noi non vogliamo avere a che fare con i dittatori o li abbiamo divisi in due gruppi: quello dei macellai che ci fanno comodo e quello dei macellai che ci danno invece fastidio.
Notato lo sconcerto, i nostri strapagati analisti ci hanno spiegato che la coerenza non è una qualità positiva in assoluto. Si può essere coerenti anche quando si dice tutto e il contrario di tutto. Finora il principale esponente di questa vasta e indecorosa corrente di coerenti incoerenti è stato senza ombra di dubbio il sedicente storico Paolo Mieli, sedicente allievo di Renzo De Felice, il quale però – testimonianza diretta e personale – lo riteneva un asino matricolato.
A insidiargli il primato della coerenza incoerente, c’è da qualche giorno Andrea Margelletti che dal 2004 è fondatore e presidente di un non meglio identificato Centro Studi Internazionali, un think tank che naturalmente si professa indipendente. Dopo l’attentato di Mosca, infatti, con insuperabile faccia tosta, il Margelletti invitato come esperto di coerenza incoerente dall’ineffabile TG2, non ci ha pensato due volte ad attribuire la colpa della tragedia all’inefficienza dei servizi segreti di Putin. Perché? Perché, fingendosi serio, il direttore e fondatore del CeSI ha affermato che in una dittatura gli uomini dei Servizi, avendo paura di dire al capo come stanno davvero le cose, sono geneticamente inefficienti. Senza rendersene conto, l’astro nascente della coerenza incoerente ha così affermato che negli Stati Uniti esiste da tempo una feroce dittatura. Come spigare altrimenti l’11 settembre e la tragedia della Torri Gemelle?
Due parole sulla coerenza
24/03/2024 di giuseppearagno
Egregio professore,
è un articolo perfetto!
P.S. Se non sbaglio lei tempo fa ci comunicò di una causa tra Meloni e il professor Canfora per essere stata la Duce d’Italia definita “con un animo rnazista”.
Come stanno le cose in proposito?
Grazie per la riposta.
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Grazie per le belle parole. Per quel che riguarda Canfora, il 16 aprile ci sarà la prima udienza.
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Bellissimo, Geppino! In questo articolo ti sei superato. I’ a Mieli o schif!!!
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Schifo condiviso! Grazie davvero.
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