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Archive for novembre 2016

images-1Arrangiandosi con il vocabolario povero di cui dispone, Saviano scrive, liquidatorio e sprezzante, che è «Morto Fidel Castro, dittatore».
Alle Idi di Marzo del 44 a.C. si sarebbe ripetuto – «Morto Giulio Cesare, dittatore» – ma avrebbe lasciato nell’ombra il problema storico costituito da Bruto e Cassio, le domande senza risposta, i dubbi e la complessità del tempo di cui erano figli. Le differenze profonde, i contesti, il segno lasciato nella storia, non contano nulla.
Saviano è il prodotto più riuscito di un imbroglio che il capitale non a caso ha chiamato «morte della storia». Lui non ragiona e non vuole far ragionare. E’ nato in provetta, da un esperimento che l’ha voluto così com’è nelle parole che scrive: olio che scivola sull’acqua.

Fuoriregistro, 26 novembre 2016; Agoravox, 29 novembre 2016

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imagesL’embargo. Quanta arrogante violenza! Mi fanno ridere gli inchini, le riverenze, gli elogi, i salamelecchi, le critiche “oggettive” dei democratici d’accatto e le feste di piazza dei “patrioti cubani”. Non volle fare le “parti uguali” tra diseguali. L’avete odiato, vi ha fatto tremare e infine vi ha fregato. Ci avete messo la rabbia e l’odio, mentre era stretto tra due giganti, ma non si è fatto schiacciare. In un mondo che dimentica presto, avete fatto di tutto per cancellarlo, ma sarà ricordato.
Di voi no. Di voi non si ricorderà nessuno e non è poco.
Per voi, che avete costruito un inferno e lo chiamate vita, per voi che dite di avere una risposta per tutto, c’è ora una domanda a cui non saprete rispondere mai: Allende lo ha accompagnato e si sono dati la mano lui e il Che?
Voi, nel migliore dei casi, avete un appuntamento con Pinochet.
Buon viaggio Fidel.

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Centro Studi per cesp_medium_mediumla Scuola Pubblica
Viale Manzoni, 55 – 00185 Roma
tel. 06/70452452 fax 06/772060600
sede di Napoli:
Vico della Quercia, 22 – 80134 Napoli
tel./fax 081/5519852 – mail: cespnapoli@libero.it

 

Corso nazionale di Formazione per il personale DOCENTE ed ATA della Scuola pubblica statale

Scuola e Costituzione. La legge di revisione costituzionale del 15 aprile 2016

MARTEDI’ 22 NOVEMBRE 2016
Ore 9,00 – 18,30
Sala Nugnes del Consiglio comunale di Napoli – via Verdi, 35 – Napoli
Ore 9.00 – 13.30

Educazione alla Costituzione e leggi di revisione costituzionale
Coordina i lavori Francesco AMODIO, Vicepresidente CESP.
Ore 9.00 – Registrazione dei partecipanti

Ore 9.15 – Ludovico CHIANESE. Docente di Storia e filosofia: Storia della Repubblica e revisioni della Carta costituzionale.
Ore 10,00 – Elena CIOTOLA, Ferdinando GOGLIA. Docenti di Lettere nella Scuola Media: Insegnare la Costituzione alla Scuola Media. Dalla Carta del 1947 alla revisione del 2016.
Ore 10,45 – Camilla AIELLO, Insegnante di Scuola Elementare (a cura di):
Cittadinanza e Costituzione nella Scuola primaria: Come affrontare il tema della revisione
costituzionale.
Ore 11,30 – Marcella RAIOLA, Docente precaria di Lettere classiche, dottoranda presso l’Università
Parthenope di Napoli: La legge 107 e la “Scuola della Costituzione”.

Ore 12.15 Dibattito – Ore 13.30 – 15.30 Pausa
Ore 15.30 – 18.30

La Costituzione repubblicana e il referendum del 4 dicembre. Le ragioni del NO: discussione pubblica

INTERVENTI:
Luigi DE MAGISTRIS, Sindaco di Napoli
Massimo VILLONE, Costituzionalista
Sandro FUCITO, Presidente del Consiglio comunale di Napoli
Giuseppe ARAGNO, Storico
Piero BERNOCCHI, Portavoce nazionale COBAS

Il CESP è Ente accreditato per la formazione/aggiornamento di tutto il Personale della scuola (D.M. 25/07/06 prot.869 e CIRC. MIUR PROT. 406 DEL 21/02/06).La partecipazione ai Convegni e seminari organizzati dall’associazione dà diritto, ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL 2006/2009, all’ESONERO DAL SERVIZIO.

Sarà rilasciato ATTESTATO

Info: 0815519852 Iscrizione: cespnapoli@libero.it

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Napoli, 5 novembre 2016. Teatro Diana. Presentazione del libro C’è chi dice No.

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Da sinistra: Giuseppe Ferrraro, Luigi De Magistris, Chiara Guida, Luigi Bartolini, Giuseppe Aragno, Carmine Piscopo. Se potessi dare un titolo direi: “Le parole che non si dicono

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dr-top-1-percentC’è un Paese ricco e potente, una federazione di Stati, che scrive le sue leggi per favorire i ricchi e consente a piccole élite che detengono un grande potere economico di condizionare i processi politici. E’ un Paese in cui le università costano un occhio della testa e a scuola sui libri di testo è ammesso l’intervento degli Stati.
E’ un Paese in cui la dottrina liberista conta più del Corano letto dai fondamentalisti e chi riconosce il diritto alla salute e il dovere della collettività di pagarne i costi è un autentico bestemmiatore. Un Paese in cui tutti sono sceriffi armati, boia e polizia ammazzano che è una bellezza, però, per antica tradizione, uccidono soprattutto i neri e va bene così. Zio Tom vive nella sua eterna capanna e la questione razziale non si risolve mai. E’ un Paese in cui un cittadino su cento possiede ricchezze incalcolabili, milioni di sventurati muoiono di fame e disperazione,  i disoccupati neri sono il doppio dei bianchi, e il reddito si divide a seconda del colore della pelle: 76 % ai bianchi, 14 ai neri e 10 agli ispanici. .
Per i nostri «grandi giornalisti», tutti più o meno cloni di Paolo Mieli, questo Paese è la più «grande democrazia» dell’Occidente e i pennivendoli ora studiano il caso Trump per capire se il palazzinaro-presidente fa sul serio o scherza; qualcuno aggiunge sottovoce che Clinton e Trump sono entrambi due pessimi soggetti, ma nessuno trova scandaloso che il presidente sia stato eletto contro il voto popolare. Eppure le cose stanno proprio così. Nella «grande democrazia», Trump vince, benché abbia perso.

Uscito su Fuoriregistro e Agoravox

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Domani 5 novembre 2016, dalle ore 12:00 alle ore 14:00

Teatro Diana – Napoli

VIA LUCA GIORDANO, 64

Intervengono gli autori:

Giuseppe Aragno, Luigi Bartalini, Chiara Guida, Giuseppe Ferraro, Francesca Musto, Carmine Piscopo, Giuliano Vosa

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scalariniSecondo la propaganda dei mercanti d’armi, quella del 1915-18 “fu la guerra che ci fece nazione”.
La verità è che fu un ripetuto assassinio di massa, un crimine contro l’umanità.
I dati ufficiali dicono che la battaglia di Gorizia (9-10 agosto 1916) tolse la vita a 1.759 ufficiali e 50.000 soldati italiani; gli austriaci contarono 862 ufficiali e 40.000 soldati morti. Fu uno dei più pazzeschi massacri di una guerra tutta pazzesca.
“O Gorizia tu sei maledetta” è una canzone anarchica e antimilitarista. Chi si arrischiava a cantarla durante la guerra poteva essere accusato di disfattismo e fucilato. Cesare Bermani la recuperò grazie a un testimone che l’aveva ascoltata dai fanti che avevano partecipato alla battaglia.
Giovanna Marini la canta così:  O Gorizia tu sei maledetta.

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emblem_of_italy-svgCosa pensereste di un uomo che, ricevuta una lettera da un estraneo che pretende di spiegargli come gestire casa sua, invece di mandarlo a farsi benedire, s’inchina e ubbidisce senza fiatare?
Napolitano ha fatto così con la lettera di Trichet…
Che opinione vi fareste di un uomo che giustamente chiede la massima trasparenza alla moglie e ai figli però, per suo conto, nasconde quello ciò che fa e non consente a nessuno, né moglie, né figli, di sapere che combina quando esce di casa?
Napolitano ha fatto così con le intercettazioni: le ha fatte distruggere e nessuno saprà mai quello che ha combinato…
Che diavolo direste di un amico fidato, al quale affidate un vostro bene prezioso e lui, dopo avervi giurato la massima cura, lascia che il primo venuto ci metta mano e lo rovini?
E’ proprio così che Napolitano ha fatto con la Costituzione…
Poiché a questo mondo accade di tutto e non si capisce più niente, un’altra domanda ve la voglio fare. Quanto pensate che valga un uomo pagato per tutelare la vostra salute, che vi nasconde i pericoli che correte a rischio di farvi ammazzare?
Beh, Napolitano ha fatto così con i veleni che ci circondano e mettono a rischio la nostra pelle…
Pensereste che uno di cui fidarsi? Direste che è un criminale, un traditore, un uomo ricattato, un inetto, un profittatore? Non so quale di queste risposte vi sembrerà più giusta e non mi pare un problema serio, perché vanno tutte bene per l’uomo di cui stiamo parlando. Il guaio vero è che quest’uomo pretende di essere il padre della nuova Costituzione.
Che fate a dicembre, votate sì?

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