Comanda lui. Gli elettori lo sbatterono fuori dal Parlamento, ma comanda lui, il maggiore esponente d’un ceto politico squalificato. Ciampi lo ripescò con un ceffone agli elettori e lo fece senatore a vita; aveva illustrato la patria, ma nessuno se n’era accorto e ora comanda lui. Non lo fermano ormai nemmeno il terremoto, una strage di operai e il collasso d’un Paese che dal 1953, come dirigente di partito, deputato, senatore, ministro e presidente della repubblica, ha condotto al disastro.
Parla, straparla, ricopre tutti i ruoli, sta in campo e sugli spalti, applaude, fischia, mostra il cartellino giallo per ammonire, tira fuori quello rosso per l’espulsione, è raccattapalle, arbitro, guardalinee, quarto uomo e giocatore.
Comanda lui, il sedicente comunista, che aveva il lasciapassare per gli Usa, quando il rosso faceva diventare tori gli americani. Comanda lui e oggi, da vero capo del governo, ha riunito Mario Monti, l’uomo di paglia di banche e affini, e le alte cariche dello Stato e ha deciso che sì, la parata militare va fatta, costi quel costi, nonostante i danni del terremoto, il lutto degli emiliani, il sospetto delle responsabilità padronali per l’uccisione di undici lavoratori e la rabbia della gente tenuta a bada ormai solo dalle manganellate delle forze dell’ordine. Va fatta, tanto pagano i contribuenti.
Comanda lui, Napolitano. Non lo fermano ormai nemmeno il terremoto, una strage di operai e il collasso del Paese. C’è in Italia qualcuno disposto e spiegargli che è giunta per lui l’ora di ritirarsi a vita privata?
Ci andrà dopo aver terminato il suo mandato e sopratutto la sua “mission”che con esso deve coincidere: distruggere lo Stato sociale e devitalizzare la Costituzione di cui lui dovrebbe essere il primo garante ma ne è invece il primo traditore.Si dice che quando si invecchia si torna ad essere come quando si era molto giovani…lui ormai da un decennio è tornato lo studente dei GUF!
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