Nelle mie vecchie storie il primo maggio
il sol dell’avvenir mandava un raggio
anche a carabinieri e questurini.
In piazza rose rosse e contadini
chiedevano giustizia e libertà,
pane, lavoro e solidarietà.
L’anarchico ignorava dio e padroni
e minacciava la rivoluzione…
In testa ho ancora un canto di protesta:
di tante storie, solo questo resta.
Perché tremare se giunge la sera
e anche di giorno pare notte nera?
Questa è le morte, amico mio dottore,
che, scuro in volto, ora m’ascolti il cuore
e non lo vedi: il tempo mio è passato,
non resta niente e tutto se n’è andato.
Primo maggio
30/04/2010 di giuseppearagno
speriamo sempre nel meglio 🙂