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Posts Tagged ‘Movimento 5 Stelle’

IlFa_SiamotuttiNon è facile stare appresso a tutte le notizie e spesso, poi, ti rifiuti di leggere le dichiarazioni scandalose di esponenti di partiti che il problema l’hanno creato. Può darsi perciò che mi sbagli e la presa di posizione mi sia sfuggita, ma sulla questione del debito e sull’indecente attacco alla città di Napoli, non mi pare che il M5S abbia fatto finora sentire la sua voce. E’ come se nel suo assieme il Movimento di Grillo non avesse capito o – peggio ancora – fingesse di non capire che in discussione oggi non sono un sindaco o un’Amministrazione, ma la sorte di una popolazione alla quale, in nome dell’austerity – insaziabile divoratore di diritti costituzionali – si chiede di pagare i costi di una tragedia: il terribile terremoto del 1981.
Napoli si va mobilitando e il 14 aprile sarà in piazza per difendere la sua dignità. Il Movimento 5 Stelle, che tantissimi cittadini napoletani il 4 marzo hanno votato, pieni di speranze e fiducia, sarà in piazza? Sarebbe veramente amaro – e forse rivelatore – se di qui a pochi giorni la gente fosse costretta a prendere atto: i problemi della città e il grande tema del cambiamento sono stati solo  propaganda elettorale e come i vecchi, vituperati partiti, il Movimento di Grillo sta facendo i suoi conti e aspetta gli eventi.
Spero che non sia così, ma soprattutto spero che la gente che ha votato Fico e compagni si prepari a fare la sua parte.
Checché ne pensi Di Maio.

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Poche parole, dopo aver letto per caso su Repubblica le considerazioni malevoli e faziose di Massimo Recalcati, sull’incontro-scontro tra Grillo e Renzi nell’ormai lontana diretta streaming. Due parole, per dire che, piaccia o no, nove di milioni Cesare, Bruto, Cassio e Recalcaltidi italiani hanno liberamente votato per il Movimento 5 Stelle. Credo che alla Camera sia addirittura il partito di maggioranza relativa. Tanto dovrebbe indurre Recalcati a risparmiarsi indecorose analisi sui tratti psicopatologici di Grillo.
Aggiungo solo, in tema di “psiche”, che più va avanti accanita la “caccia all’uomo” mediatica in atto da mesi, più la mia antipatia per Grillo tende progressivamente a scemare. E’ un riflesso condizionato o, se volete, una sorta di umana comprensione nei confronti di quanti, e sono veramente tanti, in un momento come questo hanno sperato ingenuamente – si può dire o è peccato mortale? –  che, senza dar di piglio alla violenza, si potesse ancora cambiare qualcosa confidando democraticamente nel voto. Io non voterò mai Grillo, ma non so come facciano De Benedetti, Berlusconi e Cairo, a non capire che, andando avanti di questo passo, indurranno milioni di elettori a sostenere il Movimento 5 Stelle. In tutta onestà, non sarebbe un disastro peggiore di quello che stiamo vivendo.
Per quanto riguarda l’incontro con Renzi, che dire? L’ex sindaco di Firenze è giunto ai vertici della Repubblica seguendo percorsi obliqui che lo rendono oggettivamente pericoloso. Un “Duca Valentino” in sedicesimo, rozzo, incolto e soprattutto privo di quella “virtù”, che Machiavelli invoca a difesa del “Principe”, quando le sue scelte calpestano il più elementare senso etico. Poiché ha in mano le sorti della repubblica, sono i suoi tratti psichici che dovrebbero seriamente preoccuparci. Mentre ascoltavo, infastidito, il battibecco con Grillo e Renzi impegnato nel suo penoso tentativo di vendere tappeti, una domanda mi ha folgorato: cosa direi a Napolitano – e soprattutto con quali toni – se per malasorte fossi costretto a incontrarlo? Per quanto deboli siano ormai le mie forze, il moto di stizza che ho provato è stato decisamente violento. Da tempo ormai sono tornato a meditare sulle Idi di marzo, sulle figure e sulla sorte di  Cesare, Bruto e Cassio. Sarebbe bello – e tutto sommato anche molto onesto – se Massimo Recalcati dedicasse i suoi sforzi psicoanalitici pubblici al dramma degli uomini liberi, quando una democrazia è piegata con la frode e la violenza dal desiderio di potere. E dico violenza a ragion veduta, perché se molto aspre sono state le parole di Grillo, violento, di una indicibile violenza, a partire da Monti, è stato, rispetto alla Costituzione, il processo che ha condotto Renzi a sedersi ad un tavolo per parlargli da Presidente del Consiglio incaricato.
Con buona pace di Recalcati.

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Si lavora sottotraccia ma, tessera dopo tessera, il mosaico ormai prende forma. Nel dilagante analfabetismo di valori, molti stentano a capirlo, tuttavia la direzione si va  facendo sempre più chiara, anche se la minaccia che vi si coglie intimorisce a tal punto, che tanti si rifiutano di vederlo: tentativo dopo tentativo, passo dopo passo, l’epilogo appare inevitabile e  il regime autoritario si accinge a presentare il conto.
Poiché un’infamia ha sempre motivazioni nobili, anche stavolta la vergogna ha una giustifica: si tratta di “difendere la democrazia”. A dar retta ai compagni di Letta il giovane, infatti, i movimenti sono malati. Mancano di democrazia interna e sono privi di trasparenza. Nonostante lo spettacolo a dir poco indecente offerto dai partiti, l’attenzione di Finocchiaro e Zanda, autoproclamatisi medici fiscali, non s’è rivolta, perciò, ai partiti politici, ma ai movimenti. Il democratico duetto, infatti, invece di proporre una nuova legge elettorale, ha pensato di impedire il voto a chi ancora dissente. Naturalmente, Anna Finocchiaro si è subito affrettata a spiegare: “Non si tratta di norme per chiudere la partecipazione. Al contrario, la legge serve per garantire la trasparenza della vita interna dei partiti e la stessa partecipazione”. Una dichiarazione che sarebbe davvero ridicola, se la faccenda non rischiasse di diventare drammatica. Il Movimento 5 Stelle ha vinto le elezioni? Sì, ma non accadrà mai più: se passa la democratica proposta dei democratici esponenti del democratico Partito Democratico, infatti, i Movimenti sono fuorigioco: si voterà solo per i  partiti

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