La speranza va difesa e il 2021 è terminato con una notizia che fa ben sperare: l’associazione dei consumatori ha attaccato con decisione l’uomo che i leccapiedi ci presentarono come un padreterno, capace di camminare sulle acque e di moltiplicare i pani e i pesci. Il Codacons non mi piace, ma quando ritengo che abbia ragione non lo nego. Se nella conferenza stampa dello scorso 22 dicembre Draghi, in occasione dell’incontro di fine anno con i giornalisti, ha raccontato frottole, dichiarando che «dei decessi, tre quarti non sono vaccinati», che faccio, contesto l’associazione che lo contesta solo perché considero il Codacons parte del sistema?
E’ forse un caso se, tranne “il Tempo”, che l’ha riportato, il comunicato dell’associazione è passato sotto silenzio? Certamente no. Eppure non è un comunicato da ignorare; l’associazione minaccia, infatti, di denunciare Draghi, qualora non rettifichi ufficialmente le false notizie malaccortamente diffuse. «Sono numeri smentiti dagli ultimi dati disponibili pubblicati dall’Istituto superiore di sanità (ISS)», scrive il Codacons. Secondo quei dati, infatti,
«dal 22 ottobre al 21 novembre i morti per COVID-19 in Italia sono stati 1.755: tra loro 722 non erano vaccinati, mentre 1.033 avevano ricevuto almeno la prima dose del vaccino. Il 58,9% dei morti, quindi, aveva ricevuto almeno una dose e il 41,1% non era vaccinato. Esattamente l’opposto di quanto affermato da Draghi».
Un premier, osserva il Codacons,
«sui dati, specie se così delicati perché relativi ad una emergenza sanitaria in atto, deve sempre mantenere una serietà assoluta, per evitare di provocare paure e sofferenze inutili specie durante le festività». Se Draghi non rettificherà le informazioni evidentemente false fornite ai cittadini, minaccia la nota dell’associazione, «sarà inevitabile una denuncia in Procura per procurato allarme».
Contemporaneamente all’iniziativa del Codacons, l’infettivologo Bassetti ha finalmente ammesso ciò che tutti sappiamo da tempo: «abbiamo annoverato tra i morti di Covid anche coloro che morivano di infarto». Alle domande senza risposta suscitate dalle rivelazioni del Codacons, Bassetti aggiunge così nuovi legittimi dubbi su ciò che sta accadendo realmente, sugli interessi che si celano dietro le scelte politiche sulla pandemia, sul balletto osceno del green pass che aggredisce diritti inviolabili, senza avere alla spalle lo straccio di una legge.
Quando si tratta di casi di coscienza, non si può tacere e intrupparsi, nemmeno se si è malandati e stanchi e si vorrebbero evitare polemiche. Rifiuto le verità di fede, credo nel pluralismo e nel diritto di dissentire. Credo che una mano al fascismo dilagante la dia chi, imbavagliando il dissenso, fa causa comune con un governo liberticida. Credo che chiunque tra noi subisca la repressione del governo della Finanza abbia diritto alla nostra incondizionata solidarietà. Pazienza se sul problema marginale della gestione della pandemia, che non intacca i nostri valori, ha un’opinione contraria a quella prevalente. Ne sono così convinto, che non solo difendo pubblicamente e a spada tratta chi è stato colpito, ma ne ho grande stima, mi metto al loro fianco, dichiaro la mia incondizionata solidarietà e spero di condividere il loro isolamento.
