No, non si tratta, come suggerirà un fondato sospetto, di sfacciataggine, soldi o vanità. E’ che sono certo: il regalo è buono: i libri fanno compagnia e questo è un bel libro.
Non ci credete? Ecco alcune piccole prove.
«Ho molto apprezzato la vena narrativa di colui che ero abituato a considerare solo uno storico acuto e critico ed un verace ‘compagno’ di battaglie, sempre impegnato a smentire, qui e ora e con i fatti e le scelte di campo, le narrazioni socio-politiche che la storia ufficiale ha sempre cercato di ammannirci.
Un libro che ci fa scoprire quanto – come diceva qualcuno – ‘la storia siamo noi’, soprattutto quando smettiamo di farcela raccontare dagli altri e cominciamo a prenderne davvero coscienza. Un saggio narrativo ed una narrazione ‘saggia’ di chi il vero senso della vita, e quindi della storia, ha imparato a scoprirlo rigettando luoghi comuni ed ipocrisie e realizzando, per citare Gandhi, i propri coraggiosi “esperimenti con la verità”».
«Caro Professore,
ho letto il suo ultimo lavoro.
“Su un muro va in scena la vita…”
Le pagine del suo libro raccontano la storia del nostro Paese: l’antifascismo, le emigrazioni, le lotte sindacali, la povertà, i cattivi maestri, la cecità borghese…
Lo rileggerò per godere ancora della bellezza della sua scrittura e conservare memoria, come il muro, dei personaggi di cui ha narrato.
La saluto con stima e le auguro un sereno e gioioso anno».
«Carissimo Geppino,
ho letto il tuo libro Parole d’uomini e sassi: davvero bello. Al capitolo I Censi il cuore batteva, per motivi facili da intuire. Sono rimasta folgorata da Come si guarda un ladro…».

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