Chi erano gli sponsor e quali obiettivi aveva il “rinnovatore della politica” lo sapevano tutti.
Tutti, nessuno escluso, sapevano che “l’uomo nuovo”, candidato con Ingroia contro Zingaretti, da buon trasformista, era passato improvvisamente col segretario del PD – il partito di De Luca – accettandone la candidatura. Lo sapevano tutti che con quella scelta svendeva la sua storia per un posto in Senato.
Tutti sapevano, nessuno escluso, che a sostenerlo c’erano, tra gli altri, il PD e Renzi, con la sua Italia Nuova e con Graziella Pagano: alcuni tra i principali carnefici della povera gente.
Si sapeva anche – lo sapevano tutti – che se il “rinnovatore” avesse vinto, non avrebbe fatto nulla di ciò che prometteva; sarebbe immediatamente finito tra i galoppini di De Luca, l’uomo della trasparenza e delle “fritture di pesce”.
Lo sapevano tutti, insomma, che votarlo era un’autentica vergogna, eppure quasi tutti scelsero di comportarsi vergognosamente. Perché?
Perché odiavano Potere al Popolo e speravano di affondarlo. Per questo nobile motivo votarono un amico dei peggiori nemici della gente di sinistra. Poi, come spesso accade, la storia presenta il conto.
Breve storia degli unitari ruotoliani rossi
06/06/2020 di giuseppearagno
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