
Ogni giorno un virus micidiale contagia migliaia di cittadini. Nonostante il coraggio e il sacrificio di chi cura i malati, è una strage dolorosa e continua.
La scienza e la storia diranno domani che sta accadendo davvero, cosa sarebbe stato opportuno fare o non fare.
Una domanda precisa però ha già la sua dannata risposta. Sarebbe andata così se nel bilancio dello Stato i medici, il personale ospedaliero e gli strumenti necessari alla tutela della salute avessero avuto la necessaria e naturale precedenza sugli uomini e sugli strumenti di guerra? Certamente no e diciamolo chiaramente: questa inaccettabile scelta tra guerra e salute non è stata semplicemente un inaccettabile errore. Di fronte alla strage che ci colpisce impotenti, lo sperpero di risorse spese in armamenti, tagliando l’ossigeno al Servizio Sanitario, è stato un feroce crimine di guerra.

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