E’ necessario ripeterlo, perché lo sanno in pochi: domani 23 febbraio 2020 a Napoli, nel Collegio 7 si vota per eleggere un senatore che sostituirà il prof. Ortolani, parlamentare dei 5Stelle purtroppo deceduto.
A rappresentare la sinistra c’è solo il candidato di “Potere al Popolo”, Giuseppe Aragno, che non chiede voti per la sua storia. Non che non ne abbia una che valga qualcosa, ma perché è antica tradizione della Sinistra chiedere i voti a sostegno di scelte politiche e non per l’immagine di questa o quella “vedette”.
Potere al Popolo! non ha alleati. Una scelta arrogante e una posizione “divisiva”, come si dice oggi, con una parola orribile e mistificatoria? No. Più semplicemente perché ritiene inaccettabile un rapporto politico con le destre, con il Movimento di Maio e con i partiti di un Centro sinistra colpevoli di aver voluto e approvato leggi e decreti che hanno colpito in maniera feroce classi popolari e ceti meno abbienti.
Con accordi di palazzo degni della peggiore politica, il centrosinistra ha messo in campo una coalizione che tiene assieme il diavolo e l’acqua santa: il PD e demA, che al Comune di Napoli sono l’uno contro l’altro armati; il neonato partito di Renzi, nemico giurato di De Magistris, uscito recentemente dal PD per insanabili contrasti e quelli di LEU, che hanno abbandonato il PD perché incompatibili con Renzi! Un’accozzaglia di forze nemiche tra loro che, spinte dall’ambizione di governare la Campania, hanno sepolto per ora l’ascia di guerra e si sono presentate assieme sorridenti, come vuole la triste tradizione del trasformismo.
Vale la pena di ricordare che, quando erano assieme, Renzi e il PD ci imposero tutte le leggi proposte invano dal Berlusconi. E’ per colpa di questi partiti che il lavoro garantito è praticamente sparito, che i padroni possono licenziare quando e come gli pare, che la precarietà regna sovrana. Avevamo una sistema formativo che il mondo ci invidiava, ma questi partiti l’hanno distrutto; il nostro Servizio Sanitario Nazionale era un modello di giustizia sociale, ma loro l’hanno smantellato. E’ per colpa di questo centrosinistra che i vecchi sono costretti a lavorare fino ad età avanzatissima e i giovani non trovano lavoro. Scavalcando a destra le destre, il PD e Renzi hanno firmato gli accordi disumani con la Libia, creando l’inferno nel quale finiscono gli immigrati.
Consapevoli della indigeribile pietanza proposta agli elettori, Renzi, Zingaretti, De Magistris e Speranza hanno pensato bene di nascondere il piatto dietro il solito “bel nome” dalla “bella storia”. Si è giunti così a Sandro Ruotolo, che, sollecitato da Zingaretti, ha accettato di fare da “foglia di fico”. Un attimo dopo il sì s’è scatenata la propaganda e da bravo giornalista qual era, Ruotolo è diventato il santo protettore di una squalificata accozzaglia di politicanti.
Probabilmente i giochi sono già fatti e in spregio della democrazia chi ha messo insieme il pacchetto di voti più grande, raccattato per le mille vie che il degrado del Paese consente, diventerà senatore della Repubblica.
Alla gente di sinistra cui è giunta notizia del voto, a chi non vota più perché nauseato dalla politica, agli elettori del movimento di Grillo, traditi da coloro nei quali avevano creduto, Potere al Popolo chiede di non stare a casa domani, di non cadere nella trappola del pericolo fascista e del voto utile e di recarsi alle urne per votare il solo partito che può avviare davvero un cambiamento. E’ vero, questa scelta non cambierà il mondo, ma sarà un primo segnale forte e dirà a chi gioca coi pacchetti di voti e ai partiti che vivono d’inganni, che il Paese è stanco e vuole cambiare davvero.
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