Viviamo in una società in cui l’interesse per la politica è limitato, scarso e in molti casi assente.
Nascendo, noi di Potere al Popolo!, abbiamo rivendicato una “diversità” rispetto a questa rassegnazione; non non agevoliamo il compito di chi trasforma la crisi della partecipazione in uno strumento di dominio e asservimento delle classi subalterne.
Nascendo, noi di Potere al Popolo!, abbiamo proclamato la nostra consapevolezza. “Facciamo tutto al contrario”, abbiamo detto.
Bene. Stasera si chiude per la nostra organizzazione uno di quei momenti in cui siamo chiamati a dimostrare che non facciamo chiacchiere, ma fatti. A dimostrare che noi partecipiamo, perché sappiamo che non basta militare, discutere, dare un contributo d’idee e poi fermarsi. Sapiamo che questo è un processo incompiuto che si compirà – e sarà così “diversità” – solo se oggi dimostreremo di avere volontà e capacità di giungere alla decisione.
Scegliere è parte integrante e decisiva della “diversità” di un gruppo informato, che propone e promuove. Un gruppo che non sta in campo per decisioni piovute dall’alto, ma si orienta e si muove decidendo dal basso.
Per rispetto di noi stessi e dei nostri compagni di lotta.
Per non farci trovare impreparati e incerti al passaggio di un guado cruciale.
Perché il mondo non lo cambi, se non sei pronto a dire le tua chiaramente e fino in fondo.
Perché abbiamo scelto un modello organizzativo e vogliamo dargli il massimo della legittimazione.
Perché sui numeri, infine, ci misureranno avversari e nemici.
Per questo e per mille altri motivi,
compagni, VOTIAMO
Potere al Popolo!: voto e diversità
12/01/2019 di giuseppearagno
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