Quando qualcuno mi chiede di credere per fede, mi ricordo la domanda di un ineguagliabile maestro e inevitabilmente mi dispongo al rifiuto: «sei tu realmente convinto che il perfetto cristiano non critica?». Sentirselo dire da un prete fa pensare.
Prima di firmare a scatola chiusa un programma di buone intenzioni, non posso fare a meno di ricordare la più bella critica a una dichiarazione d’intenti che mi è mai capitato di leggere: «Nel suo programma d’italiano ci stava meglio il contratto dei metalmeccanici. Lei signora l’ha letto? Non si vergogna? E’ la vita di mezzo milione di famiglie».
L’importanza del dubbio l’ho appresa soprattutto da un altro immenso maestro. Ero poco più che un ragazzo, ma quell’insegnamento non l’ho dimenticato e ancora oggi che sono vecchio mi fa da bussola nelle tempeste della vita:
«Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola…».
Mi fermo qui, ma vale la pena di leggere fino in fondo, per giungere alla conclusione rigorosa e tagliente:
«Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!».
Grazie davvero Rosalba.
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