Quanto costerà la rivolta elettorale contro il PD, colpevole di aver regalato il Paese in mano a una destra estrema e reazionaria? E chi pagherà?
Salvini, Conte e Di Maio continuano a nascondersi dietro cortine fumogene sempre più inefficaci, ma sanno benissimo che la partita sugli immigrati è un bluff feroce destinato a finire. Cercheranno di creare altri fantasmi, ma alla fine i nuovi zerbini dell’Unione Europea delle banche faranno i conti col debito, il pareggio di bilancio e il fiscal compact.
Quando i primi venti autunnali sgombreranno il campo, i rivoltosi che la gli hanno regalato il Paese scopriranno che il governo Conte ha in programma tagli micidiali per la povera gente: trentatre miliardi di euro in tre anni, per introdurre misure dedicate ai ricchi come la flat tax. Da dove prenderanno i quattrini? E’ semplice, no? Tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici, alle pensioni e alla spesa sanitaria.
I “sinistri” che li hanno votati possono essere soddisfatti del risultato. Conte, che non è un tecnico come Monti, potra fare macelleria sociale grazie al loro largo consenso.
il ministro del lavoro Di maio, col decreto dignità, sposa sempre piu le ragioni del capitale, 24 mesi invece di 36 prima del divieto di mantenere il dipendente in un rapporto di precarietà. Le aziende possono comunque licenziare per assumere qualcun altro ancora in regime di precarietà
Se il ministro avesse fatto sul serio, alla fine dei 24 o 36 mesi, per mansioni inalterate, avrebbe imposto l’assunzione con contratto a tempo indeterminato del dipendente già nei ruoli, in effetti Di Maio prende per i fondelli gli italiani
I vaucher erano la linea del Piave di Di Maio, e invece egli li ha reintrodotti e giustificati svalutando il referendum popolare che i 5 stelle avevano sostenuto e che avevano abolito i vaucher stessi
Le regole a favore dei reider (foodora, amazon), rimesse a quei sindacati di regime che mai li avevano tutelati decretandone le condizioni di sfruttamento
Niente nazionalizzazioni degli stabilimenti di che prende contributi governativi per i macchinari e poi delocalizza, una multa non spaventa nessuno, tanto più più che le delocalizzazioni spesso avvengono solo per eliminare una azienda concorrente acquisita con contributi pubblici, per chi intendere ricorrere a queste modalità di concorrenza le misure di di Di Maio sono nulla quaestio
Non mancano però facilitazioni alla evasione ed alla elusione fiscale, il ministro Di Maio si dice privo di ideologie (ne destra ne sinistra), proprio per questo non può che pendere dalla parte del capitale, ed antropologicamente ricorda i più indigesti e premoderni dei democristiani di una volta ( quelli agro-pastorali, non certo fanfani o andreatta)