Diciamolo chiaro, così ognuno si assume le sue responsabilità: i fascisti candidati a governare il Paese non ce li ha messi la mano di Dio e nemmeno quella del diavolo. E’ che da tempo le cosiddette classi dirigenti conoscono bene la situazione: la gente per lo più le odia e il Paese è una pentola a pressione. Che decide di fare in una simile condizione un ministro cresciuto alla scuola di Cossiga? La risposta è semplice e chiara: prepara la trappola, gioca lucidamente le sue carte e si affida alla sorte. In fondo non gioca d’azzardo e il rischio è calcolato: a pescare pazientemente nella rabbia cieca e disperata, vuoi che non si trovi qualcuno che abbocchi all’amo?
Figlio di buona scuola, Minniti lo sa, Cossiga l’ha ricordato urbi et orbi prima di salutare la compagnia ai tempi dell’Onda degli studenti, quando apertamente suggerì a Maroni la via migliore per chiudere i conti. Occorrerebbe fare, scrisse per l’occasione, senza mezze parole,
“quel che feci io […]. Ritirare le forze di Polizia dalle strade […], infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì… questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio“.
Pensiamoci bene e con un po’ di calma mettiamo in ordine i fatti.
Nella palude della politica, mentre Di Maio normalizza i grillini, nasce d’un tratto, inatteso e immediatamente fastidioso, Potere al Popolo, un movimento di sinistra. Piacere non fa a nessuno, anche perché presto diventa chiaro che non è una bolla di sapone e non c’è tempo per cucirgli subito addosso il vestitino dell’estremismo becero e violento. Con una scelta grave e apparentemente inspiegabile, ecco allora che il ministro mette in gioco l’estrema destra e consente a forze dichiaratamente fasciste di presentarsi alle elezioni.
E’ a dir poco strano – la Costituzione lo proibirebbe – ma un senso la cosa ce l’ha e presto diventerà chiaro. A Macerata, infatti, un provvidenziale “squilibrato” fascioleghista compie indisturbato un attentato terroristico. Guarda caso, ferisce ma non uccide, si fa prendere senza colpo ferire e indossa una bandiera tricolore che i carabinieri non gli tolgono di dosso. Il gioco a questo punto è fatto. A Macerata però va male: si voleva ci andassero solo i centri sociali, ma la base della CGIL e membri dell’ANPI aderiscono nonostante la ritirata delle loro organizzazioni. E’ l’ora del coltello e dei pestaggi. Il clima giusto ora si è creato e basta restare alla finestra ad aspettare.
Vogliamo fare un regalo a chi ci sta massacrando? Vogliamo aiutare Minniti e i suoi amici fascisti? Abbocchiamo all’amo, facciamoci portare dove vogliono loro e la partita è persa.
L’ha ribloggato su My Blog.
Lo scritto di Giuseppe Aragno ci deve fare riflettere,disinnescare provocazioni è obbligatorio. Dobbiamo imparare dalla storia senza fare un passo indietro sui principi e le azioni della nostra lotta antifascista. Avevo 17 anni ricordo come fosse ora come andò a finire. Il lungo gelo della politica tra craxsimo ed edonismo reganiano che ci ha portato fin qui. Stiamo aprendo una fase politica nuova ,per certi aspetti esaltante. Giochiamoci bene le nostre carte.
Ovviamente condivido l’articolo di Geppino ed il commento di Mario …………. ma purtroppo ci sono realtà sociali che, consapevoli dei disegni reazionari di Minniti e & e delle loro implicazioni politiche negative, li avallano per contrastare il nostro progetto politico e continuare ad enfatizzare lo scontro per lo scontro come strumento ed insieme fine della loro ……….. progettualità politica, Credo che sarebbe il caso di esprimere una posizione forte e chiara sulle pratiche falsamente rivoluzionarie di queste ………. frange di movimento ……
A legger di C. E. Gadda, che imbecille non era, si impara che noi manchiamo di una logica associativa perché “il più dei governi nostri sono stati inetti o infami.”
E non parliamo della coisiddetta “unità”.
Politici che non hanno capito che le politiche di destra favoriscono le destre sono delle emerite teste di c. oppure non ci sono ma ci fanno. Non ce n’è uno che come un mantra affermi alla radio, alla televisione, in ogni momento opportuno, che non si può avere una formazione politica con a capo un delinquente acclarato, uno cui Pirandello avrebbe senza difficoltà riconusciuta la “Patente” di criminale; uno che la Cassazione ha definito tale che la sua stessa natura lo parta a deinquere.
Certo io voterò Potere al Popolo; ma non mi nascondo che anche in esso c’è qualcosa di indefinito: rapporti con la UE, politica estera, politica economica.
Purtroppo!
Scusate. Ho dimenticato il problema dei problemi: quello della laicità dello Stato e delle sue istituzioni. Si ricordi quanto ha scritto Rossi in “Il manganello e l’asoersorio”: siamo ancora a quel punto. E quanto ci costa economicamente. D’Holbach ci ha insegnato ancora nel ‘700 che la sudditanza politica è una conseguenza della sudditanza religiosa.
intanto minniti è una creatura politico di quel rinnegato di dalema eè sstatop sempre la ruota di scorta di dalema quindi pensate voi che razza di elementi galoppini abbiamo come ministro dell’interno , penso che gentiloni che vieni dai gruppettari di sinistra dovrebbe riflettere a sbatterlo via da quell’incarico a meno che glila imposto la cia americana cioè il nostro padrone della nato quindi noi non ci dobbiamo cascare nella trappola dei reazionari almeno fino a quando si vota ma dopo scenderemo in massa in tutte le piazze d’italia dove chiederemo l’applicazione della costituzione mettere fuorilegge che c’è gia scritto , il fascismo sotto qualsiasi forma del resto l’italia col fascismo ha chiuso il 25 aprile del 1945.