Da alcuni giorni, a seguito del fallito golpe militare in Turchia, il capo di Stato Erdogan sta realizzando una violenta, vendicativa repressione attraverso incarcerazioni di massa, licenziamenti di decine di migliaia di cittadini, in particolare di magistrati, funzionari e impiegati pubblici, presidi e docenti di università e di scuole statali e parificate, giornalisti e militari di ogni grado.
Si tratta della più massiccia repressione di massa degli ultimi settanta anni, poiché sta colpendo l’opposizione laica turca forte, come si evince dalle ultime elezioni, del 49 % della popolazione. Le cifre, spaventosamente elevate, fanno della Turchia – stando alle cifre diffuse dal governo Erdogan, uno Stato-prigione, un immenso campo do concentramento:
- 9322 arresti tra militari e magistrati;
- 28332 dipendenti ministririali licenziati;
- 35000 docenti di scuola sospesi;
- 1567 sospensioni tra rettori e presidi di università;
- 370 dipendenti della TV pubblica sotto inchiesta;
- 35 giornalisti ai quali è stata tolta la tessera professionale;
- 24 emittenti radio televisive sospese.
Si tratta di una repressione che si alimenta ogni giorno di nuove cifre riguardanti decine di migliaia di persone perseguitate: è difficile aggiornare i dati di questo spaventoso terrore in atto in Turchia. A ciò vanno aggiunte le notizie, appena trapelate, di donne minacciate di violenza se se viste in giro a testa scoperta
Il clima di terrore sta crescendo nell’indifferenza generale dell’Italia, dell’Unione Europea e dell’ONU. Le immagini di prigionieri, seminudi e in ginocchio nei lager improvvisati, non possono non provocare forte indignazione verso un regime che, dopo le persecuzioni in corso da anni verso il popolo curdo, sta ora effettuando una efferata vendetta contro ogni forma di reale o presunta opposizione. Il regime turco è diventato una vera e propria dittatura che tuttavia nessuno Stato sta realmente condannando.
Con questo APPELLO invitiamo i cittadini di Napoli a manifestare
mercoledì 27 luglio dalle ore 18 in Piazza Plebiscito
per far giungere, attraverso la Prefettura di Napoli, un forte monito al governo italiano affinché rompa ogni relazione diplomatica con la Turchia, ritirando l’ambasciatore italiano da Ankara e affinché presenti sia al Parlamento Europeo che all’ONUuna mozione di condanna contro l’efferata repressione del regime dittatoriale di Erdogan, chiedendone le dimissioni, chiedendo siano annullati tutti gli indiscriminati provvedimenti repressivi e che sia la magistratura turca a perseguire – secondo le norme di uno Stato di diritto – gli organizzatori reali del tentato golpe, coloro che hanno oordinato le sortite dei carri armati nelle strade della Turchia e gli autori degli omicidi, sia dalla parte dei militari golpisti, che della polizia di Stato, verificando i reati commessi durante questo contro-golpe, e proponendo l’indizione di nuove elezioni sotto il controllo dell’ONU.
E’ importante che proprio da napoli, la prima città europea ad essersi liberata dall’occupazione nazista e dal fascicmo, parta la prima manifestazione europea per liberare le donne e gli uomini della Turchia della dittatura di Erdogan.
Napoli luglio 2016
Francesco Ruotolo
Costanza Boccardi
Geppino Aragno
- Per adesioni all’APPELLO scrivere a
fruotoloprc@gmail.com; cosbocc@gmail.com
*Si invitano tutti coloro che ricevono – o conque leggono – questo APPELLO a diffonderlo a loro volta, a raccogliere adesioni da far prevenire agli indirizzi di posta elettronica sopra indicati.
L’ha ribloggato su My Blog.
Gli indegni renzi hollande e merkel chiudono entrambi gli occhi su quello che avviene in turchia, e gia da alcuni anni, dall’epoca dei fatti di gezi park. La gente manifestò per bloccare la speculazone edilizia che avrebbe distrutto il grande parco di istanbul, e la repressione raggiunse livelli inauditi, tanto più che gli speculatori erano tutti legati al partito di Erdogan.
Appena potesse, renzii farebbe altrettanto per devastare bagnoli, hollande contro i manifestanti contrari la legge per il lavoro, la merkel verso i manifestanti opposti allo scempio edilizio alla stazione di stoccarda.
Infatti ci vanno già forte, oltre ogni limite accettabile (Genova, val di Susa, Stuttgart 21, loi du traveil)
I nostri indegni governanti europei consentono certi metodi ad Erdogan, perchè vogliono che egli continui ad agire analogamente contro i migranti, che tentano venire in europa per sfuggire alle guerre criminali implementate dall’occidente stesso.
Si tratta della deriva autoritaria che avanza in tutto il mondo come risposta della classe borghese alla crisi del capitale, stadio di assedio in Francia, renzi ed il referendum controcostituzionale in italia, intimidazioni della polizia contro ogni protesta e sulla base del conformismo da groesse coalition in germania (il terrorismo islamico è il miasma delle politiche occidentali strumentalizzato dai nostri governi per una repressione in senso generale).
Ci sarò sicuramente a piazza plebiscito, per sfidare il governo italiano a ritirare l’ambasciatore,ma oltre l’omaggio formale che i governi occidentali potrebbero pure tributare ai principi dello stato di diritto, sarebbe importante fare partire da napoli una denuncia dell’autoritarismo strisciante che ormai è implementato da tutti i governi e che pervade tutti gli aspetti della vita sociale. Più che un fenomeno residuale, quello che avviene oggi in turchia può essere l’immagine del futuro che ci attende ( tra l’altro è finita da tempo la crescita economica che fu il vanto di Erdogan)