Ora lo so. Se una bomba islamica mi ammazzerà a Parigi assieme a qualche altro sventurato, diventerò un martire. La gente indosserà una bandiera francese, accenderà lumini e canterà la marsigliese; Belpietro invocherà la vendetta e Bruno Vespa racconterà commosso la mia storia: era un vecchio studioso, amante della democrazia.
Se invece una bomba francese mi farà fuori in Siria, assieme a donne, vecchi e bambini arabi, nessuno indosserà bandiere. Non mi porteranno lumini, non si canterà la marsigliese e Bruno Vespa non racconterà la mia storia. Solo Belpietro si occuperà di me e titolerà: “così impari, infame traditore, amico dei bastardi islamici”.
Oggi, al presidio, non andrò per rispondere a Parigi che chiama dopo il macello francese. Sono cittadino del mondo, risponderò al richiamo di tutti gli oppressi e ci andrò per i morti innocenti ammazzati dall’imperialismo. Tutti. Nessuno escluso.
Uscito su Fuoriregistro e Agoravox il 16 novembre 2015
Lei è un grande! in queste poche righe ha sintetizzato l’ipocrisia del mondo occidentale e il paradosso è che questi commenti vengono “usati” per tacciare di “amici dei terroristi” coloro che non si allineano…
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