«I tuoi sono i soliti argomenti degli anti renziani a prescindere», mi assale becero e tronfio il neofita del renzismo. «Vedi solo le cose brutte e gli errori (che ci sono, ovvio, ma chi non ne fa?), mandanti oscuri che lo manovrano (il grande capitale e la grande finanza, ovvio), l’attacco continuo alla Costituzione (e chi sei tu per deciderlo?), l’aver resuscitato Berlusconi (che non è mai stato così fuori dai giochi come ora). Sei tristissimo, circondato da fantasmi che ti ossessionano, sempre più rinchiuso nel tuo fortino di duro e puro. E gli altri, noi poveretti che non abbiamo capito quello che solo tu eletto, invece, sai. Noi che viviamo nella vita normale, dove si fanno cose giuste e cose sbagliate ma ci si prova. Sei tristissimo».
Non c’è lavoro? Licenziamo, come chiedono Squinzi e la Confidustria. Riduciamo in servitù il giovane disoccupato e il problema sarà risolto. Poi, però, per favore, non piantiamo grane sulla dignità calpestata: se il matrimonio è un gesto d’amore, si può andare a nozze anche coi fichi secchi.
Dietro la cieca e feroce flessibilità morale invocata da Renzi, che sorvola su tutto, in nome di una comoda quanto inesistente necessità storica, si cela la tragica complicità che accompagna di solito le avventure dei personaggi loschi e pericolosi. Così fu per il fascismo, che passò col consenso della borghesia pronta a sostenere il regime. Il peggior Crispi resuscitato, il domicilio coatto reso ben più feroce dal confino politico? Sono solo fantasmi che ossessionano i moralisti! Lo Statuto Albertino calpestato? E chi siete voi per deciderlo? Quando un fiume di sangue corse in lungo e in largo il Paese e caddero Matteotti, Amendola, Gobetti, si patteggiò con la coscienza: avrebbero fatto certamente di peggio i bolscevichi. «Sei tristissimo, vedi solo le cose brutte e gli errori», si disse a chi non stava al gioco.
Oggi sono tristissimi e sempre più colpevolmente rinchiusi nel fortino di duri e puri coloro che registrano fatti gravissimi: un presidente della Repubblica eletto due volte («che ossessione! La Costituzione non lo vieta!», Già, ma la Costituzione non vieta nemmeno l’elezione ripetuta tre, quattro e cinque volte…). Sono tristissimi quanti ricordano puntigliosamente che questo Parlamento è illegittimo, perché eletto con una legge dichiarata incostituzionale dalla Consulta. Tristissimi, perché nella loro inaccettabile smania di costituzionalità, si rifiutano di capire che esiste una «vita normale, dove si fanno cose giuste e cose sbagliate ma ci si prova».
C’è da augurarsi che stavolta, quando la folle avventura appena iniziata sarà terminata e il disastro compiuto, i «tristissimi» sappiano ricordare e trattino come meritano i ciechi gioiosi che tutto accettano e tutto lasciano correre. Ricordare e punire senza pietà. Sarebbe inaccettabile una nuova legge togliattiana sull’epurazione e una nuova amnistia.
Renzi, il renzismo e i renziani
05/12/2014 di giuseppearagno
Bravissimo! Siamo tristissimi, e come non potremmo esserlo di fronte al feroce massacro dei diritti che sentiamo sulla nostra pelle? Tristissimi dell’ instaurarsi ancora una volta del corrotto e violento regime dei padroni, che annulla tutte le conquiste di anni di lotte, strappate col nostro impegno di vita e tanti morti. Non siamo disposti a venderci ignorando il “mondo di mezzo”, sempre più visibile per chi non finge di non vedere. Bisogna scegliere: o con il finto progresso di regime che copre quel mondo di barbarie o con la “tristezza” dei resistenti che potrà trasformarsi nella grande gioia. Ma, hai ragione, questa volta niente finte epurazioni togliattiane… Se allora in tutt’Italia si fossero estese le Quattro Giornate di Napoli, li avremmo scacciati noi e sicuramente non saremmo diventati paese di occipazione americana. Ma la Storia non si fa con i “se”… Questa volte dobbiamo lottare e organizzarci meglio, anche se partiamo svantaggiati e disorganizzati. A partire dalla costruzione del partito di classe.”
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