Questo comunicato della Fondazione Città della Scienza paragona manifestanti e camorristi, dice e non dice, accusa, ma non fa nomi, parla di “violenti ben noti”, ma non rivela chi sono. Perché non lo fa? La Fondazione spara forse nel mucchio? Eppure dovrebbe saperlo: questo metodo non appartiene alla “Napoli democratica” alla quale molto malaccortamente si rivolge.
I nomi si sanno? E allora si fanno. Se invece si tace o si allude, il dubbio è legittimo: si sta solo mentendo, si sta diffamando e si chiama a difesa proprio l’idea di democrazia che si sta infangando.
C’è un tratto caratteristico dei malavitosi: il linguaggio pesantemente allusivo.
“Dopo l’attentato incendiario del 4 marzo 2013 che ha distrutto il Science Centre di Città della Scienza; dopo l’assalto alla manifestazione della CGIL del 1° maggio 2013; ancora una volta i violenti e le forze criminali della città hanno lanciato – utilizzando la manifestazione di oggi contro il decreto SbloccaItalia e la legittima protesta pacifica – il messaggio che Città della Scienza deve chiudere.
Violenti ben noti; che godono di una incomprensibile impunità e agibilità; spesso coperti da settori delle istituzioni, alcuni esponenti delle quali – e persino alcuni parlamentari – erano oggi al corteo.
Centinaia di bambini e ragazzi, semplici visitatori, partecipanti ai congressi in corso a Città della Scienza, centinaia di lavoratrici e lavoratori che erano all’interno della struttura, insomma migliaia di persone, sono stati presi in ostaggio e terrorizzati da settori violenti organizzati e pronti – da giorni evidentemente – all’assalto a Città della Scienza.
Ma la Napoli democratica non si farà intimidire da camorristi, violenti e sfascisti.
Il mondo della scienza e della cultura non arretrerà di un passo, proseguirà le proprie attività, ricostruirà il Science Centre, contribuendo alla rinascita di Bagnoli, riportandovi lavoro vero contro precarietà, mattone selvaggio e deserto produttivo.
Per questo chiediamo alle istituzioni; a tutte le forze politiche, sindacali e sociali; al mondo della scienza e della cultura; alle associazioni e ai cittadini tutti, ancora una volta di far sentire la propria presenza nella sfida comune per la rinascita della nostra martoriata città.
Chiediamo alle centinaia di migliaia di persone che in questi ultimi anni ci sono stati vicini – e soprattutto dopo l’attentato incendiario – di mobilitarsi nuovamente a sostegno di Città della Scienza.
Chiediamo infine alla Magistratura di conoscere finalmente nomi e cognomi di chi ha incendiato il Museo e di garantire l’agibilità democratica sul territorio.
LA FONDAZIONE IDIS-CITTÀ DELLA SCIENZA“
Stamattina una bella manifestazione a Napoli contro il decreto cosiddetto “Sblocca Italia” varato dal governo Renzi.
Un lungo corteo di alcune migliaia di persone ha sfilato partendo da piazzale Tecchio, attraverso via Diocleziano, lungo i muri perimetrali dell’ex Italsider. per le strade di Bagnoli, pacificamente, sventolando bandiere, (Cobas, USB, Rifondazione, L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS, Sel, Comitati per l’acqua pubblica, Comitati Stop al biocidio, centri sociali, gruppi di studenti…), dietro numerosi striscioni, urlando slogan e parole d’ordine.
Nessun negozio chiuso (al contrario di quanto era accaduto il 2 ottobre scorso, per un’analoga manifestazione svoltasi dai Colli Aminei fino al parco di Capodimonte, in occasione della riunione del Direttorio della BCE presieduto da Draghi), molta gente comune per le strade ed affacciata alle finestre e ai balconi.
Qualche compagno che attraverso i megafoni e i microfoni invitava queste persone ad unirsi al corteo per manifestare, come segno di un comune interesse ad evitare lo scempio del territorio, che molto probabilmente sarà l’effetto/conseguenza delle misure “liberatorie” varate dal governo.
Tutto bene, anzi tutto perfino bello!
Fino a quando non ho visto arrivare e costeggiare il corteo, con l’intento (credo) di sorpassarlo e prenderne la testa, una colonna di giovani dalle facce tipiche, nel senso di tutte un po’ uguali (occhi e sguardi truci, ghigno deciso e rabbioso) quasi tutti vestiti di nero o, nel migliore dei casi, di grigio (un caso?), molti col cappuccio o il casco e il passamontagna (evidentemente pronti a calarselo sul volto).
La sensazione di buono e di bello che avevo vissuto fino ad allora a questo punto si è un po’ guastata. Dopo un po’ (era passato mezzogiorno) io, assieme a qualche altro compagno, mi sono allontanato dal corteo. Sono andato a prendere la metropolitana di Bagnoli per tornare verso il centro, dove abito.
Manco il tempo di arrivare, apro la televisione per sentire il TG3 Campania e arrivano le notizie della manifestazione dalla quale ero appena tornato. Il titolo di apertura “Violenti incidenti a Bagnoli davanti a Città della Scienza a conclusione della manifestazione contro lo Sblocca Italia”.
Ancora una volta il segno di una manifestazione tutto sommato pacifica, durata alcune ore, è dato da pochi minuti di scontri con le forze di polizia, con tutta evidenza cercati, provocati da pochi manifestanti, quasi (oserei dire) corpo estraneo al corteo, che fino ad allora si era svolto in maniera del tutto nonviolenta e perfino, mi verrebbe di dire, gioiosa.
Mi chiedo e chiedo a questi ragazzi che cercano e provocano questi scontri: ma qual è il senso della vostra azione? qual è il suo valore aggiunto? siete davvero convinti che essa abbia una qualche efficacia? credete davvero che il vostro sia il modo migliore di sconfiggere le misure del governo Renzi? credete davvero che la vostra sia la maniera più persuasiva per coinvolgere nella nostra protesta quel cittadino che ci guardava (passivo, ma non ostile) sfilare per via Diocleziano o far scendere in strada insieme a noi quelle massaie che erano affacciate alle finestre e ai balconi mentre sfilava il corteo?
Pensate davvero che questo sistema balordo e criminale, che sta distruggendo le nostre/le vostre vite, si possa sconfiggere, abbattere e rivoltare, come tutti noi ci proponiamo, facendo alla guerra con i poliziotti, menandola in scontro fisico?
Pensate davvero che un sistema di potere globale, fondato sulla grande finanza e sulle grandi multinazionali, possa essere abbattuto semplicemente (?!?!) moltiplicando, quand’anche ci riuscissimo, alla milionesima, alla miliardesima potenza la piccola (insignificante e innocua) violenza che avete accesa oggi al termine del corteo di Bagnoli?
Non vi viene il sospetto che la vostra violenza rappresenti molto meno che un innocuo solletico per i poteri costituiti, che pure, a parole, voi dite di voler combattere? Solletico neanche tanto fastidioso, anzi tutto sommato quasi gradito, perché funzionale a dimostrare, presso l’opinione pubblica che ci guarda, che la protesta, ogni protesta, è sinonimo di violenza.
Ora, siccome io non penso che voi, cari ragazzi, siate così stupidi da pensare di poter dare delle risposte affermative alle domande che vi ho testé poste, allora vi faccio un’ultima domanda e poi chiudo: ma a che gioco giocate? e, soprattutto, a favore di chi giocate?
Giovanni Lamagna
Caro Gianni, stamattina a Bagnoli non c’ero. Me l’ha impedito un lutto in famiglia. Ero ai funerali di un vecchio operaio comunista. I filmati non rendono mai giustizia piena, ma qualcosa si capisce. Io, poi, ho in mente un “film” recente, in cui sono stato involontario protagonista: il 12 aprile a Piazza Barberini. La polizia ci stava per ammazzare. Non esagero. Non lo faccio mai. Ci sono troppi reduci dai teatri di guerra dentro le divise; troppi reduci, troppe cariche inutili e troppe barriere costruite apposta per creare caos e provocare scontri. Sembra che alla scuola di polizia la Costituzione non si studi, così Napolitano potrà “normalizzare ” la Campania, come ha annunciato di voler fare. Questo, in un contesto esplosivo. Si può manganellare quanto si vuole, se non giungeranno risposte politiche, la situazione peggiorerà.
In ogni caso, questo è in programma domani:
COMUNICATO STAMPA DEL COORDINAMENTO CAMPANO CONTRO LO SBLOCCA ITALIA: CONFERENZA STAMPA DOPO GLI EPISODI DI QUESTA MATTINA, DOMANI ORE 11 SOTTO PALAZZO SAN GIACOMO
Domani mattina alle ore 11 si terrà sotto palazzo San Giacomo, a piazza Municipio, la conferenza stampa del coordinamento campano contro il decreto SbloccaItalia. Verra ricostruita la dinamica della manifestazione svoltasi stamattina contro il decreto SbloccaItalia e le politiche del governo Renzi e saranno denunciate le responsabilità della Questura di Napoli per le cariche operate davanti a Città della Scienza contro un corteo autorizzato di migliaia di persone, che aveva sfilato pacificamente da piazzale Tecchio fino a Coroglio.
Il coordinamento accusa la Questura di Napoli di aver deliberatamente provocato gli incidenti, imbottigliando la testa del corteo in un cul de sac composto da cancelli chiusi e schieramenti di polizia, impedendogli sia di entrare a Città della Scienza per svolgervi la prevista assemblea pomeridiana sia di proseguire per Coroglio. Saranno esposte le iniziative che il coordinamento intende mettere in atto, anche con l’ausilio di parlamentari nazionali ed europei resisi disponibili, per indagare e chiarire le responsabilità della Polizia e difendere il valore politico della mobilitazione contro lo SbloccaItalia, che la Questura sta tentando di ridurre ad una mera questione di ordine pubblico.
All’iniziativa sono stati invitati i parlamentari e gli assessori comunali presenti al corteo, testimoni dell’atteggiamento irresponsabile e provocatorio dei funzionari di polizia responsabili dell’ordine pubblico. E’ stato formalmente invitato il sindaco De Magistris, che avrebbe dovuto partecipare alla assemblea pomeridiana ed è stato trattenuto da imprevisti all’aeroporto di Milano.
Sono invitati i giornalisti e tutti i cittadini.
Coordinamento campano contro il decreto 133.
Prof, io ti stimo assai assai