Oggi a Napoli operai e studenti sono andati alla stazione marittima, alla Conferenza del FEMIP dove è intervenuto Pier Carlo Padoan. Volevamo esporre uno striscione in solidarietà con i lavoratori di Terni, ma polizia e carabinieri prima li hanno caricato e poi hanno sbarrato l’ingresso.
Ma che fanno i nostri ragazzi e i nostri operai quotidianamente massacrati di botte? Nulla. Guardano lontano, vedono la Grecia sempre più vicina e urlano il loro no.
E’ perciò che lottano, lavoratori, studenti, precari e disoccupati: per se stessi e per i diritti che i nostri nonni conquistarono a costo di sanguinose lotte. E noi? Noi che facciamo, dopo le violenze della sbirraglia contro gli operai di Terni? Una giovane generazione senza futuro, i padri di famiglia colpiti nella dignità e privati di ogni tutela, i lavoratori schiavizzati, i precari ignorati, le regole calpestate, la scuola distrutta, l’università in ginocchio, la ricerca avvilita, i sindacati disprezzati e chi si azzarda a protestare, è assalito con i gas, gli idranti e le manganellate. E se questo non basta, ogni tanto da una pistola parte un colpo. “Accidentale”, s’intende, ma assassino.
Non si può più stare a guardare. E’ ora di affiancare chi lotta!
Ma che fanno i nostri ragazzi e i nostri operai?
30/10/2014 di giuseppearagno
Ecco il racconto di stamattina della contestazione a Padoan e della carica della polizia… una voce dalla piazza, video e foto. solidali con i lavoratori di #Terni avevamo tutti il caschetto blu!
http://clashcityworkers.org/lotte/cosa-si-muove/1704-napoli-contestato-padoan-polizia-reagisce.html
Vero! Geppino Aragno é un compagno eccezionale, giovane nelle idee, elastico nei ragionamenti e passionale nelle azioni… mi reputo davvero fortunata a fare un tratto di strada con lui.
Alla sua età, un cuore giovane e mai rassegnato. Ho sentito Giuseppe l’altro giorno, ad un incontro sulla guerra. Ascoltarlo è un piacere immenso. Sarei stato le ore a sentire la sua dissertazione sulle similitudini tra la situazione antecedente la Prima Guerra Mondiale e quella attuale. E pensare che la Storia oggi, in Italia, ce la deve spiegare Paolo Mieli!