Poche parole chiare e pazienza se Pierino insinuerà che sei un “grillino“. Dal Fatto Quotidiano al Bergamasconews, i “titolisti” hanno dato fondo alle risorse: Addio Movimento 5 Stelle! Due deputati grillini passano al gruppo misto. Per carità, la notizia è interessante, però non si capisce bene perché nessun giornalista ha avuto un sussulto pochi giorni fa, quando Lello Di Gioia, Marco Di Lello, Pia Elda Locatelli e Oreste Pastorelli, quattro “nominati” del sedicente “Partito Democratico” hanno deciso di precedere al Gruppo Misto della camera Vincenza Labriola e Alessandro Furnari, giunti poi dal Movimento 5 Stelle. Per i due “grillini” titoloni e polemiche, per i “Democratici”, un silenzio a dir poco misterioso.
Checché ne pensino Stella e Rizzo, in tema di “casta” i giornalisti del giro buono non hanno nulla da invidiare ai politici. Grazie alla nostra “libera stampa”, sono mesi che dei 5 Stelle conosciamo soprattutto litigi e incongruenze ma non c’è stato un pennivendolo che si sia occupato dei 47 progetti di legge che il Movimento ha presentato. Giorni fa, nel religioso silenzio di giornali e televisioni, l’armata Brancaleone dell’italico “progressismo”, guidata da Epifani, ha scelto di astenersi persino su un emendamento voluto da Sel per consentire l’effettivo funzionamento della legge 194 e permettere alle donne italiane di abortire senza ricorrere a sciamani e cucchiai d’oro. Sarà che per il PD, nato male e peggio cresciuto, anche solo far cenno all’aborto è come parlare di funerali in casa di un moribondo, sta di fatto che assieme ai Cinque Stelle hanno votato quelli di Berlusconi. Poiché Scalfari e tutti i suoi democratici camerati erano impegnati nelle immancabili interviste ai due disastri della nostra vita politica – il vecchio Napolitano e il giovane Renzi – il silenzio è caduto sulla vergogna infinita.
Parliamoci chiaro: Grillo non convince, può non piacere, è un’occasione persa o un tragicomico bluff. Ognuno la pensi come vuole. Nella tragedia italiana, però, le responsabilità sue e dei deputati del suo Movimento sono di fatto pari a zero. I killer della nostra democrazia vanno ricercati tutti nel mercato zoologico e ortofrutticolo che tiene banco a centrosinistra dall’ormai lontana sparizione del PCI e della DC. E’ lì che bisogna cercare, partendo dall’ambigua Quercia, giungendo all’Asinello e fermandosi all’Ulivo e a quel Giorgio Napolitano, che di quest’opera buffa è stato ed è il funambolico protagonista dai primi anni Cinquanta ad oggi; è lui, infatti, Napolitano, non Grillo che ha incarnato il ruolo del trasfromista, passando con inimitabile disinvoltura dall’ortodossia bolscevica a quella capitalista.
Ma a che serve questo schifo di stampa?
13/06/2013 di giuseppearagno
Napolitano non è protagonista di niente, bensì strumento di second’ordine nel progetto di instaurazione di un regime neoliberista. Il fatto che si presti così volentieri a questo gioco non ne accresce l’importanza, nemmeno quando afferma enormità che farebbero arrossire i padri costituenti. Non dategli quell’importanza che non ha e che per fortuna non ha mai avuto.
La storia saprà collocarlo nella nicchia dell’irrilevanza, anche se si tratterà ovviamente della storia delle cose piccole. E soprattutto degli uomini piccoli.
Ma non vi viene mai in mente di controllare le notizie (rectius: cazzate) prima di rilanciarle? Basta andare sul sito della Camera per avere la prova che i 4 deputati socialisti non hanno mai, dico mai, cambiato gruppo, essendo iscritti al Misto dal primo giorno della legislatura…. Siete voi la libera stampa tanto invocata? Ma mi faccia il piacere direbbe il mitico Totò. ..
Lista d’elezione: Partito Democratico: http://leg16.camera.it/1021.
Se li cerca da soli i nomi dei suoi campioni o ci vuole un accompagnatore? La fonte, come può vedere, è la Camera dei Deputati. Dopo di che, lei lo capisce bene, signor Di Lello, e non ci sarà certo bisogno che glielo riscriva: i suoi commenti finiscono da questo momento tra spam e indesiderati.